L’agricoltura italiana è la più sostenibile d’Europa

L’agricoltura italiana è la più sostenibile d’Europa. Lo conferma uno studio della Fondazione Symbola, reso noto dall’Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia Fabio Rolfi.

La sostenibilità dell’agricoltura è il tema sempre più sotto l’attenzione di esperti e addetti del settore. La salute del comparto agro-industriale italiano porta il ‘Made in Italy’ ai primi posti in Europa. L’argomento è stato al centro dell’indagine della Fondazione Symbola.

“L’agricoltura italiana – ha commentato l’assessore – è la più sostenibile d’Europa sotto il profilo ambientale e ha già raggiunto alcuni obiettivi indicati dalla ‘Farm to fork”.

“Tra gli esempi più qualificanti – ha sottolineato – c’è la consistente riduzione dei prodotti fitosanitari. Chi descrive l’agricoltura come una delle principali fonti di inquinamento sbaglia. Il processo di sostenibilità, infatti, è in atto da anni soprattutto nei settori più intensivi come le coltivazioni e la zootecnia della Pianura padana”.

L’Agricoltura italiana è tra le più sostenibili in Europa, con una quantità di emissioni pari a 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, nettamente inferiori a quelle di Francia (76 mln), Germania (66 mln), Regno Unito (41 mln) e Spagna (39 mln). Il settore ha ridotto del 20% l’uso di pesticidi (2011-2018), a fronte di un aumento negli altri paesi europei (Francia e Germania) ha aumentato l’utilizzo e la produzione di energie rinnovabili e ha ridotto i consumi di acqua.

“I numeri – ha aggiunto Rolfi – servono per difendere il comparto da attacchi ideologici strumentali e sostenere con più forza i processi di innovazione e modernizzazione”.

“Dobbiamo poter coniugare produttività e ambiente – ha continuato – e sfruttare le agroenergie, strumenti che consentono di chiudere il cerchio dell’economia circolare fornendo reddito integrativo alle aziende. Solo così si trasformano le imprese agricole in agro raffinerie totalmente ecologiche e virtuose”.

“Serve inoltre aumentare i processi di assistenza alle aziende e di formazione degli agricoltori – ha puntualizzato – partendo dalle giovani generazioni, per rendere ancora più virtuose le nostre attività produttive“.